sabato 11 giugno 2016

COMUNITA’ MONASTICA BENEDETTINA DI “SILOE”, NEL COMUNE DI CINIGIANO (GR): ORA, LEGE ET LABORA.




Qualsiasi edificio dove vivano, in comunità, dei monaci o delle monache (che possono essere anche di ordini diversi a secondo dell’appartenenza), sottostando all’autorità di un abate o di una madre badessa, prende il nome di “monastero”.

Il termine “monastero”, che nasce dopo la fine del periodo delle persecuzione Cristiane (311 d.C.),   non è sinonimo di “convento”, quest’ultimo termine è entrato in uso molti secoli dopo (XII - XIII Sec.) con l’avvento degli “Ordini Mendicanti” (frati e suore che facevano voto di povertà, vivendo di carità).

I monasteri  hanno sempre avuto la tendenza a essere autosufficienti, praticamente in tutto, per tale motivo al suo interno fervono le attività e i religiosi vivono una vita di preghiera e lavoro.

Non esistono solo monasteri antichi, per esempio quello di cui vi voglio parlare è sorto “solo” nel 1997.

Tutto nasce dalla donazione, all’Ordine dei Benedettini (Ordo Sancti Benedicti, fondato, da San Benedetto da Norcia, circa nel 529) di un podere, chiamato “Le Pescine” per la presenza sul suo terreno di una sorgente d’acqua, in Località Poggi del Sasso, Frazione del Comune di Cinigiano, in Provincia di Grosseto.

La donazione è stata vista come un segno della protezione di Dio per la nascita di una nuova comunità nelle bellissima campagna maremmana.

E’ sorto così il Monastero dell’Incarnazione, sede della Comunità Monastica di “Siloe”.

Il nome “Siloe” è stato ripreso dell’Antico Testamento, dove viene citata la piscina della vecchia  Gerusalemme, denominata “Siloe”, che garantiva la sopravvivenza della città in ogni occasione più difficile, oltre ad essere considerata miracolosa per uno dei prodigi di Gesù fatto, su di un cieco,  con la sua acqua.

A “Siloe” la vita si svolge ogni giorno con lo stesso naturale ritmo: sveglia alle 5:30, preghiere (a diverse ore del giorno), colazione, Santa Messa alle 7:30, poi studio, lavoro, pranzo, di nuovo lavoro, fino ai vespri, cena e alle 21:00 la fine della giornata.

Voi direte perché ti sei messo a scrivere questo articolo?
Vi rispondo subitissimo.

Al Monastero di “Siloe” si producono una serie di straordinari e naturali prodotti alimentari (certificati biologici e prodotti secondo la “Carta d’Intenti di Etica Ambientale”): Vino (“La Grangia” D.O.C. Maremma Toscana, 90% Ciliegiolo e 10% Sangiovese), Olio Extra Vergine di Oliva, Peperoncino macinato, Zafferano purissimo in stimmi, Paté a base di olive e olive in salamoia, Miele, Confetture, Sughi di pomodoro fresco, Pasta artigianale di farro e quella di Grani Antichi
Il tutto anche in confezioni regalo.

Vi sembra poco? Allora continuo.

Da loro troverete anche i legumi (cece nero, lenticchie), i cereali (farro dicocco “triticum dicoccum”, una delle prime antichissime culture rese coltivabili, grano duro “triticum turanicum” o “grano khorāsān”) e le farine (di farro dicocco, di grano duro “triticum turanicum”, di cece nero).

Una produzione imponente, per una Comunità molto piccola, che è stata anche premiata nel 2012  da “ilGolosario” con la seguente motivazione: “Al genio di questa Comunità che ha saputo reinterpretare una storia antica, come quella dei mestieri del monachesimo benedettino,  attualizzandoli attraverso la bioarchitettura e la valorizzazione massima dei prodotti del Territorio dove sono insediati”.

Al Monastero dell’Incarnazione, della Comunità Monastica di “Siloe”, su un panoramico colle,   nella Frazione di Cinigiano, denominata Poggi del Sasso (GR), vige e da grandi risultati (spirituali ed enogastronomici) l’antica regola “Ora, lege et labora”.
  




Foto Aerea del Monastero

Ora, Lege et Labora

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